Anno Accademico 2023/2024

La ripresa delle attività corali per l’anno accademico 2023-2024 prevede già nel mese di settembre un doppio appuntamento: il Coro è infatti chiamato ad esibirsi il 17 al Teatro Verdi per il Congresso Nazionale di Chirurgia e il 29 in Piazza XX Settembre per la “Notte dei ricercatori”.
Al Teatro Verdi la performance è accolta con caloroso entusiasmo dai congressisti presenti: oltre agli inni universitari ‘Di canti di gioia’ e ‘Gaudeamus’, vengono eseguiti alcuni famosi brani tratti dalle opere di Giuseppe Verdi (‘O Signore dal tetto natio’, ‘Tace il vento’, ‘Gli arredi festivi’, ‘Va pensiero’, ‘Coro di zingarelle e matadori’, ‘Libiamo’) e, a conclusione della serata, in supporto alla Cover Band dei Pink Floyd, il brano ‘Another brick in the Wall’. Analogo consenso riscuote l’esecuzione dello stesso repertorio alle Logge dei Banchi per la ‘Notte dei ricercatori’ dove gli scroscianti applausi del pubblico presente testimoniano il gradimento dell’esibizione.

I mesi successivi sono dedicati allo studio del repertorio in preparazione del grande concerto di fine anno, a cui si aggiungono alcuni impegni accademici e cittadini.
Il 15 novembre il Coro è chiamato ad eseguire presso il Sacrario di Kindu, in ricordo delle vittime civili e militari nelle missioni internazionali per la pace, il ‘Requiem’ di Mozart: evento particolarmente emozionante e coinvolgente sia per i coristi che per il numeroso pubblico. Diretto dal proprio maestro Stefano Barandoni, il Coro ha cantato con i solisti Federica Nardi (soprano), Sara Bacchelli (contralto), Mentore Siesto (tenore), Giorgio Marcello (basso) e con l’accompagnamento delle pianiste Chiara Mariani e Silvia Mannari, che hanno realizzato la versione per pianoforte a quattro mani di Carl Czerny.

Il successivo impegno è il 20 novembre nell’Aula Magna Nuova della Sapienza per il conferimento del ‘Campano d’oro’ a Natalia Quintavalle, ambasciatrice d’Italia a Kabul, dove vengono eseguiti, oltre agli inni universitari, alcuni brani di Giuseppe Verdi accolti con caloroso apprezzamento dai presenti. Lo stesso repertorio è poi riproposto con successo il 2 dicembre presso l’Aula Magna del Polo Carmignani per il ‘PhD Day 2023 – cerimonia per l’inaugurazione dell’anno dottorale 2023-2024’; in questa occasione particolarmente apprezzata è stata l’esecuzione del brano di S. Joplin ‘The enterteiner’.

Il 14 e 15 dicembre, al Teatro Verdi al completo in ogni ordine di posti per entrambe le serate, viene eseguita con l’Orchestra Universitaria la Sinfonia n.9 op.125 ‘Corale’ di Ludwig van Beethoven. La sinfonia è divisa in quattro movimenti, l’ultimo dei quali contiene l’Inno alla gioia, ma Beethoven modifica la tipica struttura della sinfonia classica inserendo per la prima volta uno scherzo prima del movimento lento. Il primo movimento è una sonata dall’atmosfera tempestosa; il secondo movimento, uno scherzo, usa ritmi propulsivi e un assolo di timpani; il tempo lento al terzo movimento smorza i toni dopo i suoni impetuosi precedenti, preparando per lo slancio finale; il quarto movimento si caratterizza per contenere il recitativo. Il famoso finale corale è la rappresentazione beethoveniana della fratellanza universale, quasi una ‘sinfonia all’interno della sinfonia’, portata a compimento musicando l’Inno alla gioia di Friedrich Schiller, una lirica dove la gioia è intesa non come semplice spensieratezza e allegria, ma come risultato a cui l’uomo giunge seguendo un percorso graduale, liberandosi dal male, dall’odio e dalla cattiveria.
Con grande pathos l’inno descrive l’ideale tipicamente romantico di una società di uomini egualmente legati tra loro da vincoli di gioia e amicizia universale, per tale motivo i capi di Stato e di Governo dei paesi membri dell’Unione Europea scelsero l’Inno alla Gioia beethoveniano come inno ufficiale, ritenendolo espressione dei valori di pace, solidarietà, uguaglianza, cooperazione e inclusione perseguiti dall’Europa.

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