Anno Accademico 2001/2002

Il terzo anno si apre con la partecipazione alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico, il 12 ottobre, occasione in cui viene conferita a Romano Prodi la Laurea Honoris Causa. Il 30 novembre vede il Coro impegnato nella parrocchia di San Marco alle Cappelle (Pisa), nell’ambito di un incontro per la raccolta di fondi da destinare all’Operazione Mato Grosso: viene presentata una cernita del già variegato repertorio preparato nei due anni di attività. Il 28 dicembre, il gruppo riceve l’invito al raduno di Cori Universitari e di Conservatori italiani che si terrà a Roma, alla presenza del Santo Padre: gli organizzatori inviano i brani richiesti, che vengono preparati con una certa trepidazione.

Il 2 marzo 2001, giorno fissato per il raduno, è una data che resterà impressa in ognuno dei partecipanti: la sveglia all’alba, il viaggio in pullman, il raduno ai cancelli davanti alla Sala Nervi, la conoscenza di altri gruppi, provenienti da tutta Italia. Il tempo per parlare è poco, ma il contatto con realtà simili alla nostra è comunque entusiasmante: i cori convenuti sono 56, e sono smistati per sezioni, a formare un unico organico di migliaia di voci, accompagnato da un’orchestra e diretto da Massimo Palombella. Quanto all’atmosfera, impossibile descriverla. La giornata è scandita in due momenti: il primo in Sala Nervi, dove il Santo Padre recita il Rosario in collegamento con Atene, Budapest, Mosca, Strasburgo, Valencia, Vienna; il secondo con una lunga processione, che dalla Sala Nervi arriva fino a Piazza Navona, tra canti, preghiere e fiaccole accese, davanti alla Chiesa di Sant’Agnese; ci si lascia a mezzanotte passata, con la promessa di contatti e scambi con alcuni dei cori appena conosciuti.

Il 15 marzo si tiene il secondo appuntamento nella chiesa di San Frediano, ancora nel ciclo Musica da Meditare. Quindi, il Coro si dedica definitivamente al perfezionamento del concerto che si terrà, come gli anni precedenti, nell’ambito del Giugno Pisano, e che prevede, per la prima volta, la presentazione di un’opera completa, riprendendo l’autore che aveva inaugurato la carriera del Coro dell’Università: si tratta del Festino nella sera del giovedì grasso avanti cena, a cinque voci, di Adriano Banchieri. L’opera, che prevede una serie di pezzi divertenti, nel clima carnascialesco che precede la Quaresima, comprende alcune parti recitate, per le quali viene chiamato l’attore Salvatore Ciulla, ed alcuni madrigali, affidati a sei solisti: Federica Nardi, Giulia Pasquarelli, Shadia Zamzam (soprani); Michela Berti (contralto); Leonardo Ferri (tenore); Alessandro Luongo (baritono). L’accompagnamento strumentale è affidato a un quintetto di fiati (Andrea Manghesi e Paolo Giovannelli all’oboe, Tommaso Guidi al corno inglese, Davide Maia e Alessandro Papucci al fagotto) e al clavicembalista Daniele Boccaccio.

Il pubblico numeroso delle precedenti edizioni induce a spostare la sede del concerto al Palazzo dei Congressi, di cui verrà aperta la parte anteriore della platea, con l’esclusione degli spalti. Ma il 23 giugno, la folla intervenuta è tale da rischiare il veto dei Vigili del Fuoco, intervenuti per una verifica della sicurezza: il concerto ha inizio con venti minuti di ritardo, e, ancora una volta, incontra l’entusiasmo del pubblico e la piena approvazione del Rettore Luciano Modica, che interviene a conclusione della serata.

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